Gessi Francesco

Si ringrazia sentitamente lo storico dell’Arte Giuseppe Sava per aver riferito l’opera a tergo alla mano di Giovan Francesco Gessi, con una dichiarazione scritta che qui alleghiamo. Allievo e seguace di Guido Reni tra il 1614 e il 1624, Gessi ne continuò lo stile ammantando le sue opere di una luce morbida che corrode appena i contorni, evidenziando le forme e i morbidi panneggi. Le fisionomie trasognate e la delicata scala cromatica da lui impiegata, infonde alle sue scene un classicismo arcadico e teatrale. Dopo il soggiorno napoletano avvenuto nel 1624, dove frequentò Battistello Caracciolo, l’artista iniziò a impiegare contrasti chiaroscurali più evidenti